“Posso?" Il Liceo Chierici incanta pubblico con uno spettacolo che fa riflettere


Un viaggio emozionante attraverso le incertezze e le sfide dell'adolescenza, un inno alla capacità di scegliere e di sognare: è stato questo il cuore di "Posso?", lo spettacolo teatrale portato in scena dalla compagnia d'istituto "Pelle di Apollo" del liceo artistico Gaetano Chierici. Un progetto che, anche in questo anno scolastico, ha coinvolto ventuno studenti dalle classi prime alle quinte, sotto la sapiente guida della compagnia teatrale “Quinta Parete”, con la regia di Enrico Lombardi e l'assistenza di Eugenio Radighieri.Le docenti Lara Rovacchi e Maria Conticelli hanno seguito con passione e dedizione questo percorso, culminato in una partecipazione di grande successo al Festival delle Scuole presso l’ITC Teatro di San Lazzaro, di Savena in provincia di Bologna, organizzato dalla Compagnia del Teatro dell’Argine. La docente Lara Rovacchi spiega: “La partecipazione al Festival delle Scuole di Bologna, lo scorso 10 maggio, è stata un'esperienza estremamente positiva per la compagnia "Pelle di Apollo". Le ragazze e i ragazzi sono stati bravissimi e si sono arricchiti di nuove conoscenze ed emozioni.

La decisione di partecipare al concorso, è maturata dopo dieci anni di esperienza in corsi teatrali inclusivi all'interno dell'istituto, che coinvolgono studenti con disabilità e i loro compagni. Un palco per l'adolescenza: "Posso?" ha interrogato il potere di oggi Il titolo dello spettacolo, "Posso?", è una domanda retorica che indaga il significato profondo del "potere" inteso come possibilità di agire e di esprimersi. Cosa influenza realmente i ragazzi oggi? A questa domanda hanno cercato di rispondere gli stessi studenti, co-autori di una pièce che si snoda attraverso quadri scenici, mettendo al centro l'adolescenza: un'età fatta di passioni intense e di "non scelte", dove il "boh!" spesso sostituisce una risposta definita. È la stagione in cui il desiderio di conformarsi si scontra con il bisogno di essere unici, una fase precaria dell'esistenza in cui l'identità è ancora in divenire, sospesa tra il non sapere chi si è e la paura di non realizzare i propri sogni. Il risultato è uno spettacolo che tocca le corde dell'anima, irriverente e commovente al tempo stesso. Lo spettacolo è stato replicato  al teatro San Prospero  la sera del 28 maggio e il mattino del 29 per parenti ed amici e per i compagni di classe di tutte le classi coinvolte, presso il Teatro San Prospero.

MB

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