Giornate Fai d’autunno - Rivive la meraviglia di una delle attrici più famose d’Italia nel mondo: Maria Melato attraverso i costumi di scena

Sull’Appennino si visita il castello di Canossa, la torre di Rossenella e il museo Naborre  Campanini


200 studenti apprendisti ciceroni accompagnano il pubblico

fai autunno 25

Giornate Fai d’autunno schiudono  meraviglie in città e in riscoprendo, luna fra le più note e famose attrici italiane simboli di reggiana  e di internazionalità, Maria Melato e in provincia nella riscoperta delle rarità legate al comune di Canossa. Lo sforzo del Fai è varamente alto e di livello eccelso.

I costumi di scena Liberty di Maria Melato esposti e visibili da vicino sul palcoscenico del teatro Ariosto: è con questa rara meraviglia che si aprono le giornate Fai d’autunno, sabato e domenica prossima,12 e 13 ottobre. Rivive la mitica attrice fra le più importanti del teatro e del cinema italiano, famosa nel mondo. Il percorso continua col castello di Canossa e il Museo Naborre Campanini,  la Torre di Rossenella insieme a storia, contesto naturalistico e ambientale. Il pubblico è accompagnato da oltre 200 studenti, Apprendisti ciceroni delle scuole: Ariosto- Spallanzani, Chierici, Moro, Motti e Mandela di Castelnovo Monti, volontari Fai e il gruppo di protezione civile. La capo delegazione Fai di Reggio, Roberta Grassi, dice: “Il percorso straordinario di queste giornate Fai è eccezionale, con gli abiti di Maria Melato, annunciati da un’ouverture di foto storiche dell’attrice, della fototeca Panizzi. Abbiamo realizzato l’evento con la collaborazione di scuole, diversi enti ed istituzioni, fra cui: biblioteca Panizzi, Fondazione I teatri, comune di Canossa, i Quaderni Fai accompagnano le 3 aperture”. Paolo Cantù (direttore I Teatri) fa sapere che, oltre agli abiti della Melato, conservati negli Archi del Teatro Valli, custoditi dalla sartoria dei Teatri, visitando l’Ariosto si vede, dopo 30 anni di chiusura, il Ridotto: la Sala Verdi. Si conosce la storia travagliata del teatro, “Il teatro di  cartone” visto che sorge dalle ceneri del teatro di Cittadella. Un luogo simbolo della città che  inizia la sua storia con un con un incendio. Poi è teatro filarmonico, in seguito diviene Politeama, per prosa e giochi equestri, oggi è fra i pochissimi esempi di un tale genere di teatri rimasti in Italia.  Del teatro Ariosto si vedono: il palcoscenico, i decori liberty, i palchi, le gallerie”.  Un bell’esordio è anche quello del Comune di Canossa in queste giornate Fai d’Autunno come spiegano Paolo Mega e Mara Gombi (assessori Canossa). Infatti, su in Appennino, ci si immergere in uno scenario da favola, là dove svetta su una roccia rossastra la torre di avvistamento di Rossenella, nella riserva naturale: Rupe di Campotrera, che tutela un imponente affioramento ofiolitico, l’aspetto selvaggio, i rari minerali, le piante rupestri, l’avifauna sono le attrazioni dell'area. Poi si vedono le testimonianze del castello di Canossa, che svetta da una rupe di arenaria bianca, è rimasta una porzione dell'area fortificata. La fama di Canossa è legata allo storico incontro, del 27 gennaio 1077, quando papa Gregorio VII toglie la scomunica all'imperatore Enrico IV, presente al gande evento storico la contessa Matilde di Canossa e l’Abate di Cluny.  Le caratteristiche paesaggistiche circostanti, le memorie storiche,  rendono il castello un luogo di straordinaria suggestione. A fianco del castello c’è il museo: Naborre Campanini, che conserva, fra gli altri pezzi, un’importante fonte battesimale romanica, scavata in un monolite”. Collaborano all’evento: Liliana Cappuccino (Fondazione I Teatri), Monica Leoni (biblioteca Panizzi), Elisabetta Farioli (delegazione Fai), associazione culturale "Matilde di Canossa", As/S Archeosistemi, Biblioteca Panizzi, Coordinamento Protezione Civile di Reggio.

Info: 0522/438865/ reggioemilia@delegazionefai.fondoambiente.it / https://fondoambiente.it/luoghi/rete-fai/delegazione-fai-di-reggio-emilia.

MB