Giornate Fai d’autunno: una bella esperienza di scuola lavoro e cittadinanza

Gli studenti del Chierici protagonisti delle visite guidate

Nel grande parco un magnifico cielo di porcellana e i colori dorati d’ottobre hanno  ammaliato i visitatori

Grande successo degli studenti del Chierici alle giornate Fai d’autunno, che hanno fatto riscoprire il complesso del San Lazzaro nella sua storia, bellezza, unicità, come luogo di cura all’ avanguardia per malati psichiatrici, anche virtualmente, sabato e domenica, 17 e 18, con le giornate Fai d’Autunno. 

Come apprendisti ciceroni hanno operato con gli studenti del liceo Ariosto - Spallanzani. A piccoli gruppi gli apprendisti ciceroni hanno presentano anche virtualmente la storia e l’arte dei luoghi visitabili, con dirette streaming, trasmesse, attraverso i social. In particolare, gli studenti del Chierici hanno mostrato tutto il percorso, con particolare attenzione allo splendido padiglione Morel, che sembra ‘uscire’ da una tela di Signorini, insieme al suo interno, con la sala Galloni e l’annessa Chiesa di San Lazzaro. Poi il padiglione Lombroso, e il museo della psichiatria.  

Complici le belle giornate di sole tutte le visite prenotate sono andate esaurite. Particolare affascinante: il giardino e la passeggiata nel grande Parco. Fra i padiglioni, immersi nei coinvolgenti colori dorati dell’autunno, sotto un meraviglioso cielo di ‘porcellana’.

Le aperture, con visite guidate sono state coadiuvate dalla Delegazione Fai di Reggio, coordinate da giovani universitari del dipartimento di Scienze della Comunicazione di Unimore e condotte da: 100 studenti liceo Ariosto Spallanzani e 12 del Chierici. Le visite si sono svolte dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, e i l percorso si è svolto quasi tutti in esterno. Il viaggio all’interno del San lazzaro ha compreso l’attraversamento del parco, con accessi per la visita di interni: il Museo della Psichiatria nel Padiglione Lombroso, la Sala Galloni, per feste e danze anche dei malati, la chiesetta di San Lazzaro, un oratorio, ricostruito nel 1785 su un altro preesistente, con un unico altare ornato da una bella tela con San Lazzaro, due cani che gli lambiscono le piaghe e l’Arcangelo Gabriele, e due ancone con una Madonna della Ghiara con altri Santi e una Madonna con il Bambino e Santi. Le visite sono poi proseguite all’esterno del padiglione Morel, del XVII secolo, per le ‘agitate’, del Morselli per l’osservazione delle donne, il villino svizzero per abbienti, il Tanzi per gli ‘agitati’, il De Sanctis per la “Colonia Marro” per fanciulli che non frequentavano le scuole tradizionali e lì venivano addestrati al disegno secondo l’Ars Canusina e la lavorazione del cuoio. Si è poi proseguito col Lombroso e il Buccola, in stile razionalista, per agitate e tranquille. Gli studenti sono stati coordinati dalle docenti: Cristina Casoli e Patrizia Giuliodori (Ariosto Spallanzani), Lorenza Ferrarini e Ilenia Vivino (Chierici). Le visite sono state consentite secondo i protocolli anti Covid, con prenotazione on line obbligatoria gestita dal portale Fai, con gruppi di visita di massimo 15 persone (durata della visita guidata 90 minuti), che non hanno interagito con gli studenti, con stretta osservanza del distanziamento sociale grazie al controllo dei volontari del Fai e della Protezione Civile, uso di mascherine personali e detergenti resi disponibili ai banchi Fai di accesso. 

MB

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