La danza: salute, espressione, arte

PON nuova

Danzare a scuola, per educazione motoria, per muoversi con armonia, per divertissi imparando a socializzare meglio, a far vibrare e volare l’animo in un lieve vortice di emozioni positive: questo lo scopo del modulo Pon (Programma operativo nazionale ) “Apprendimento e socialità”, finanziato con finanziamenti europei.  Modulo che è stato realizzato al liceo artistico Gaetano Chierici, trasformando, un ampliamento di offerta formativa, in un liceo coreutico. Al termine dell’attività è stata proposta al largo pubblico una coreografia danzata, alla manifestazione per le scuole: “Olimpiadi della danza”, che si è svolta, domenica, 22 maggio, al PalaFanticini di Reggio. I ragazzi del Chierici hanno ottenuto un bel successo, da inserire nei loro portfogli scolastici. Gli studenti hanno affrontato il timore di mostrarsi in pubblico e si sono esibiti in una performance molto positiva.

Come spiega la docente coordinatrice, Anna Lombardini, del team dei docenti di educazione motoria:” L’obiettivo principale è stato proporre un aumento dell’attività fisica dei nostri studenti attraverso un percorso di danza, che abbia consentito non solo un miglioramento della capacità cardio-respiratoria e condizionale in genere, ma soprattutto l’acquisizione della consapevolezza del significato di attività motoria per la salute. Tale percorso ha offerto inoltre un’opportunità di crescita personale, di espressione delle proprie sensazioni ed emotività, di socializzazione ed integrazione al termine del difficile periodo  degli ultimi due anni, in una situazione facilitante quale è quella della palestra con l’utilizzo anche del supporto musicale”. I ragazzi sono stati guidati dall’esperta: Stefania Camparada

La danza, con la sua universalità e dinamicità è una “leva” che aiuta gli studenti ad acquisire il senso dell’impegno lavorativo,  saper capire i propri errori e correggerli, compiere scelte e prendere decisioni, rispettare se stessi e gli altri, accettare il proprio corpo, condividere esperienze con gli altri.

La proposta didattica, svolta nel rispetto delle norme anti-Covid vigenti, ha favorito, con la danza il miglioramento della socializzazione, la riduzione dello stress e dell’ansia favorendo la percezione di sé e dell’altro, imparando a cogliere e capire i movimenti propri e altrui.

L’attività si è articolata in 30 ore antimeridiane, organizzate in 15 incontri, di due ore ciascuno, un tempo prezioso per la relazione tra gli studenti. Ecco tutte le danze che hanno imparato gli studenti: passi base della Urban dance, in particolare Hip hop; approfondimento sulla musica e sui bpm utilizzati nella dance, approfondimento sulla Street dance e sui suoi movimenti caratteristici, approccio al Tip tap rivisitato in chiave dance, approccio alla danza Heels (sui tacchi), costruzione di una coreografia che ha racchiuso i diversi stili di Urban. I ragazzi hanno anche realizzato la  coreografia finale: “La sposa cadavere”, ispirata al film di animazione del regista Tim Barton.

Studenti che hanno partecipato  al progetto: Matilde Araldi, Adsaya Asokaratnam, Sofia Auteri,Ruben Alessandro De Ponte, Angela Di vito, Ekamjot Kaur, Xinhui Liu, Irene Lusoli, Ludovica Maramotti, Francesca Mariano, Sofia Pergreffi, Elisabetta Romano,Martina Santangelo,Filippo Tosi, Carlotta Zuliani.

MB