Rarissime foto delle raccolte del liceo Chierici in mostra a Fotografia Europea

Dalle Carte salate alle stampe all’albumina


Aprono il percorso dedicato a Luigi Ghirri, Capuano e Graziani


Quanto la fotografia sia mezzo di studio e ricerca lo dimostra il corpus di oltre di 70 preziose fotografie storiche, che vanno dagli inizi dell’800 alla seconda metà, in gran parte inedite, recentemente ritrovate tra le raccolte del liceo artistico “Gaetano Chierici”. Esemplari che, circolarmente, aprono e chiudono la mostra a Palazzo dei Musei: “Luigi Ghirri. Lezioni di fotografia”, che inaugura il 24 aprile, alle 19.30, nell’ambito di Fotografia europea e ne rappresentano un significativo inizio, mostrando gli albori del mezzo fotografico, il ruolo che, dalle origini, ha nelle accademie e istituti d’arte. La rara selezione delle foto del Chierici è esposta, al secondo piano dei Musei, comprende, tra gli altri, significativi esemplari di carte salate di Giacomo Caneva (Museo Vaticano) e della Scuola Romana, oltre a stampe all’albumina dei principali autori attivi in ambito artistico, nella seconda metà dell’Ottocento, quali: Charles Marville (Testa di vecchio e Testa maschile) e, Adolphe Braun, Pompeo Pozzi, i Fratelli Alinari e Giorgio Sommer. Questa selezione testimonia da un lato il precoce, colto e aggiornato interesse del Chierici nei confronti del medium fotografico e, dall’altro, attesta il particolare status di questi materiali: veri e propri strumenti di lavoro, coniugandosi perfettamente con le opere di Ghirri, e con quelle degli artisti contemporanei: Luca Capuano e Stefano Graziani, le cui opere completano la mostra. “Luigi Ghirri. Lezioni di fotografia”, (aperta fino al 1° marzo 2026), si snoda in un ricco e articolato percorso dedicato al rapporto tra fotografia e didattica, i legami tra insegnamento e pratica artistica, i processi di conoscenza mediati dalle immagini. La mostra si apre con le lezioni tenute da Luigi Ghirri tra il 1989 e il 1990 nell’Università del Progetto di Reggio. Campeggiano nel percorso oltre 50 scatti di Ghirri degli anni di insegnamento, della serie di: “Paesaggio italiano”, dove emerge il suo: “recupero della rappresentazione visiva come strumento di relazione con il mondo”, per costruire una “nuova immagine”, riconnetterci con l’esterno e la sua rappresentazione. Gli ‘esercizi di osservazione’ hanno un ruolo centrale nella pratica, che Ghirri propone agli studenti. Luca Capuano si connota per gli assignments (compiti) e Stefano Graziani, utilizza la fotografia come esercizio, studio e riattivazione. Capuano e Graziani hanno attraversato il lavoro e i luoghi di Ghirri, l’archivio e la casa a Roncocesi, per dare vita a nuove 30 produzioni presentate in mostra. A fianco a loro sono presentati gli esiti del laboratorio condotto dai due artisti assieme ad un gruppo di studenti e studentesse di ISIA Urbino sui temi sollecitati dalla mostra. Sabato 26 aprile, alle 16, nel Portico dei Marmi di Palazzo dei Musei la conferenza. Per un’arte della disattenzione con il filosofo Felice Cimatti. Ingresso libero e gratuito.

MB