Olimpia Zagnoli incontra gli studenti del Chierici
Il Liceo opera con palazzo Magnani per i grandi eventi
L’artista Olimpia Zagnoli, calasse 1984, nata a Reggio, vive e lavora a Milano, ha incontrato le classi 3B, 3F, 4I del liceo artistico Gaetano Chierici, per una conversazione. Zagnoli, eclettica, si distingue per le sue illustrazioni e le opere che sono un’esplosione colorata di gioia e vitalità. Sempre alla ricerca di nuovi linguaggi si è raccontata ai ragazzi. Da questo incontro nasceranno percorsi PCTO nelle classi terze e quarte, perché gli studenti possano sviluppare le sue sollecitazioni in produzioni personali, che verranno esposte digitalmente a Palazzo Magnani, dove Zagnoli terrà una personale, che avrebbe già dovuto essere esposta, ma è stata sospesa per la stretta emergenza sanitaria.
Olimpia Zagnoli apre l’incontro, affermando:” Paura, confusione fanno parte dell’inizio del percorso di un’artista illustratrice. Ho lavorato nel campo dell’illustrazione, ma anche, a Reggio, con una mostra ai Chiostri di San Pietro, in sette sale, con narrazioni, che partono da illustrazioni riviste, che poi ramificano in altri ambiti”. L’artista mostra ai ragazzi una foto sua a otto anni, spiega:” Ho sempre disegnato, disegnare mi ha sempre rilassato, ha occupato il mio tempo. Mi sono trasferita a sei anni a Milano”. Zagnoli continua incalzata dalle domande degli studenti e spiega:” La passione per l’illustrazione è importante, mi deriva dai libri, soprattutto quelli vecchi. Un importante filone è quello degli anni 20 e 30, per esempio, l’illustratrice Federica Seneca che ha lavorato per Perugina. Uno dei miei miti è Bruno Munari. Un altro interesse è la grafica pura. L’ispirazione non arriva solo da altri artisti, ma anche da ambiti molto diversi. L’interior e il product design, per esempio, sono importanti”.
Gli studenti continuano domande a raffica e chiedono: Cosa viene chiesto ad un illustratore? Il lavoro che le a lei è piaciuto di più? Ha lavorato in bianco e nero? Il lockdown quale impatto ha avuto su di lei?
L’artista risponde dicendo che più che il singolo lavoro è il progetto che sta dietro lo stesso, che la coinvolge maggiormente e, che è il team umano di collaborazione, che è molto arricchente. A proposito di bianco e nero, dice che la parte attiva è veloce, la progettazione è molto più lunga. Aggiunge che ogni casa editrice ha il suo stile. Occorre inviare il proprio portfolio ed informarsi sullo stile delle case editrici, comprendendone l’estetica. A proposito delle sue opere, fa notare che una caratteristica è l’energia che si esplicita in poco tempo. Per ciò che riguarda il locdown, confessa che il lavoro di artista è flessibile. Si può realizzare facilmente. Tecnicamente non è cambiato tanto. Nel mercato c’è stato un ridimensionamento forte. La questione emotiva è diversa. Molto movimentato, invece, è stato il mondo dell’editoria. E chi lavora con l’immagine ha avuto diverse possibilità. Infine, conclude dicendo che il suo approccio artistico e operativo è sempre su carta, sostanzialmente bidimensionale anche se è incuriosita dall’aspetto della forma tridimensionale e che è fondamentale l’esercizio della sintesi. Zagnoli spiega anche il suo lavoro per importanti operazioni, fra queste, i lavori per i quotidiani: La Repubblica, il The Guardian, oppure la metropolitana di New York.
Presenti all’incontro, le docenti coordinatrici dei progetti e dell’incontro: Aurelia Mirosi, Daniela Santachiara ed insieme a loro, Rosa Di Lecce ed Ilenia Gentilini di Palazzo Magnani
MB
Olimpia Zagnoli nel 2007 si diploma in illustrazione all’Istituto Europeo di Design di Milano. Come illustratrice collabora con importanti giornali e riviste a livello internazionale, fa cui si ricordano: The New Yorker, The Guardian, The Washington Post, The Wall Street Journal, Le Monde, Marie Claire, Vanity Fair, Internazionale e La Repubblica. Zagnoli ha disegnato copertine per: Chronicle Books, Feltrinelli, Penguin Books, Salani e Taschen.
Zagnoli ha illustrato libri per ragazzi e per l’infanzia.
Nel 2015 ha disegnato una serie di francobolli per la Repubblica di San Marino, in occasione della giornata mondiale del bacio.
Ha collaborato con importanti marchi del mondo della moda: ha disegnato per Marella una capsula collection chiamata TropicOz.
Numersose le collettive cui è stata invitata anche all’Istituto italiano di cultura di New York, tra queste: Una Storia Americana. Two Italian illustrators in New York e nello stesso anno Cover Revolution! Gli illustratori e il nuovo volto dell’editoria italiana
Diverse anche le personali, da ricordare: nel 2018, Cuore di panna, HVW8, Los Angeles, nel 2017 How to eat spaghetti like a lady, Antonio Colombo Arte Contemporanea, 2016 La Grande Estate, Mutty, Castiglione delle Stiviere (MN), nel 2015 Cinetica Zagnoli Elettrica alla 121+ di Milano e OzaZoo alla galleria Zoo di Bologna, nel 2014 Parco Zagnoli alla galleria Nina Sagt, Düsseldorf (Germania), nel 2013 Affiche, organizzata da Spazio Tapirulan, Cremona.